Zazà al cinema e a teatro

A «Dove sta Zazà» sono stati intitolati spettacoli cinematografici e teatrali. 

Direttamente dalla canzone è  tratto il film omonimo del 1947, per la regia di Giorgio Simonelli. 

Lavori teatrali, liberamente tratti, sono stati invece proposti fino ai giorni nostri, 

a cominciare dalla sceneggiata andata in scena nel 1945.

Al cinema

Dove sta Zazà

1947 - Bianco e nero- 95 minuti

Regia di Giorgio Simonelli

Interpreti

Nino Taranto (nel doppio ruolo del gangster americano Tony Esposito e del musicista napoletano Isaia)

Isa Barzizza (Zazà)

Sceneggiatori

Vittorio Metz, Fulvio Palmieri, Aldo Vergano, Giorgio Simonelli 

Fotografia 

Renato Del Frate
Montaggio 

Giuseppe Vari
Musiche 

Giuseppe Cioffi, Ulisse Siciliani 

Produzione

Ulisse Siciliani per Edi Film, Fortunato Misiano per Romana Film 

La trama

Due sosia, un americano e un italiano, si alternano in visita a Zazà, la soubrette di una compagnia di rivista che si esibisce a Napoli. Zazà, ingannata dalla loro perfetta rassomiglianza, crede di trovarsi sempre di fronte alla stessa persona. In realtà, l’americano è il finanziatore della rivista che deve andare in scena, ed è perseguitato dai suoi complici, a cui ha sottratto la formula della bomba atomica. Il napoletano è l’autore della rivista, ed è anche lui perseguitato dai soci dell’americano che lo scambiano per lui. La rivista ottiene un grande successo e alla ribalta appaiono, chiamati dagli applausi del pubblico, due personaggi del tutto identici. Zazà sposerà l'artista napoletano e una sua sorella il finanziere americano. (da Wikipedia)

Critica e pubblico

Il film non fu accolto generosamente dalla critica. La rivista cinematografica Intermezzo (3, 15 febbraio 1948) scriveva: «La notorietà e le simpatie di cui godono Nino Taranto e Isa Barzizza presso gli appassionati del teatro di rivista, costituiscono un ottimo richiamo per questo film (...). Per le scene di rivista non si può disconoscere estro e buon gusto, malgrado il troppo evidente contrasto col resto della pellicola».

Più drastica un’altra rivista, Segnalazioni cinematografiche (vol. 23, 1948), affermava: «La trama non è che una farsa insulsa, e serve di pretesto alla presentazione di alcuni quadri di rivista e all'esibizione di alcune artiste».

La stessa presidenza del Consiglio, cui spettavano i controlli di censura, condivideva tali critiche. Il presidente della Commissione di censura, in un appunto per il sottosegretario (molto probabilmente Giulio Andreotti), scriveva: «Trattasi du un film, nel quale, secondo le intenzioni dei realizzatori, avrebbe dovuto essere sfruttata in iena tutta la comicità del popolare attore Nino Taranto. Non crediamo che il risultato sia rispondente alle intenzioni, ma forse il pubblico troverà lo stesso da divertirsi».

Analisi azzeccata quella del funzionario della presidenza del Consiglio. Uno dei produttori, Fortunato Misiano - che sulle sceneggiate aveva costruito la sua fortuna - intervistato da Oriana Fallaci, spiegando i criteri semplicistici con cui costruiva i suoi film, aggiungeva: «Ho fatto quarantotto film con questo criterio e sono stati quarantotto successi. L’unica volta che tentai un film perbene, Sperduti nel buio, rischiai la rovina. La sceneggiatura era di Zavattini, l’interprete principale era De Sica. Il film andò a Cannes, vinse un premio. Ebbene: se non producevo subito Dove sta Zazà con Nino Taranto e la Barzizza, potevo buttarmi nel Tevere…»

Curiosità

  • Tra gli interpreti figura il futuro regista Francesco Rosi, nella parte del domestico dell’Americano
  • Nell’elenco degli interpreti figurano anche l’orchestra di Alberto Semprini e il cane Alì
  • Nel film sono incluse numerose sequenza di «Arcobaleno», film incompiuto di Aldo Rubens (1943)

La censura

Il film «Dove sta Zazà» incorse in alcuni guai con la censura, soprattutto a causa di alcuni manifesti pubblicitari. 

Il sito cinecensura.com riferisce: «Viene concesso il nulla osta di proiezione, a condizione che vengano eliminate alcune scene del film. Vengono invece respinti due soggetti pubblicitari. Oltre a ciò, laDirezione Generale della Pubblica Sicurezza di Roma segnala all’Ufficio Centrale per la Cinematografia la vibrante protesta del Centro Italiano Femminile di Palermo per la pubblicità affissa ’ad ogni angolo di strada raffigurante una ballerina quasi nuda’».

A teatro

Nell’elenco non sono compresi i numerosi spettacoli intitolati a Dove sta Zazà, 

ma imperniati sulla figura e sul repertorio di Gabriella Ferri, più che sulla canzone di Cutolo e Cioffi.

Saremo grati a chiunque vorrà, comunque, aggiungere nuovi titoli all’elenco sottostante - evidentemente molto incompleto - riportando le proprie informazioni qui.

1945. Dove sta Zazà

Sceneggiata

Lo spettacolo è ricordato nella Cronologia delle sceneggiate in appendice a «La sceneggiata. Rappresentazioni di un genere popolare», raccolta di saggi a cura di Pasquale Sciò, pagina 207 ed è datato 1945.

Di una sceneggiata ispirata a Dove sta Zazà parla anche Roberto De Simone in Satyricon a Napoli ’44, ricordando che la canzone era così diffusa «…e riscuoteva tale successo da avere indotto Vittorio De Sica a scriverne la sceneggiatura, e a rappresentarla in prima persona nello scorso agosto con Isa Miranda proprio a Napoli». Il ricordo - datato 2 novembre 1944 - non concorda, tuttavia, con la data indicata dalla Cronologia delle sceneggiate di Sciò.

1994. Dove sta Zazà

Spettacolo di varietà 

di Livio Galassi 

con Laura Frediani, Dodo Gagliarde

Teatro Bellini, Napoli


2007. Dove sta Zazà?

Spettacolo 

per la regia di Laura Angiulli

con Michele Danubio, Laura Borrelli

Galleria Toledo, Napoli


2015. Dove sta Zazà

Musical 

di Leonardo Ippolito

con Lello Pirone, Natalia Cretella

Teatro del Fuoco, Foggia