I libri, le riviste, le citazioni

 

«Dove sta Zazà» e Raffaele Cutolo sono citati i numerosi testi dedicati al teatro e alla canzone italiana e napoletana.

La pubblicazione più recente è il libro «Dove sta Zazà»,

del giornalista e scrittore  Mimmo Liguoro, con prefazione di Renzo Arbore,

pubblicato da Tullio Pironti editore, nel 2009.

Mimmo Liguoro

Dove sta Zazà

Tullio Pironti editore

Napoli, 2009

prefazione di Renzo Arbore

pagg. 110 - € 10,00


L’incipit

Una canzone, un fatto bizzarro, un ritmo allegro. Un lampo che apre la vista su una città sbriciolata dalle bombe e sfiancata da una dura lotta per l’esistenza. Versi e musica, con aria di svagata leggerezza. Ma c’è il racconto di ansie e paure, fame e degrado, mentre l’avvenire appare enigmatico e lontano. Se però torna l’ironia, vuol dire che si intravede un filo di speranza...

Ettore De Mura

Enciclopedia della canzone napoletana

Casa editrice Il Torchio

Napoli, 1968

Tre volumi


L’Enciclopedia della Canzone Napoletana di Ettore De Mura
è un caposaldo della documentazione in materia.
Raffaele Cutolo e le sue opere sono citati più volte.
Riportiamo integralmente tutte le citazioni, dal momento che
l’Enciclopedia è ormai introvabile




CUTOLO RAFFAELE - Napoli, 5 agosto 1910

Autore di sceneggiate, scenette e riviste, fra cui Com'era verde la nostra valle, portata al successo dalla Compagnia di Nino Taranto, nell'immediato dopoguerra, e Scampoli... d'oggi, scritta in collaborazione con Enzo Turco e rappresentata dallo stesso Taranto. Ha un folto gruppo di canzoni musicate da Dan Caslar ed altri. Di lui si registrano due successi: Fantasia d''e vase! con musica di Tagliaferri (1936) e la popolarissima Dove sta Zazà, musicata da Cioffi (1944) e cantata in tutto il mondo.
Nel 1959 ha partecipato al Festival di Napoli con Napulione 'e Napule e nel 1968 con: Meno 10, meno 5, meno 4, meno 3.

(da Ettore De Mura, «Enciclopedia della canzone napoletana», Volume I, pag. 48. Casa Editrice Il Torchio, Napoli. 1968)


ARGOSS - Casa Editrice - Napoli
In vita dal 1951, ne è tutt'oggi proprietario Ciro Grasso, autore dei testi di un gran numero di canzoni.
Fra i collaboratori, Ruccione, Bonagura, Chiurazzi, Vento, Cutolo, Nisa, Francesco Fiore, Fiorelli, De Lutio, Nicolardi, Bonavolontà, Benedetto, Albano, De Angelis, Campese, Ruocco.
Allestì spettacoli di audizioni e di sceneggiate fino al 1961.
Varî i successi, i più scaturiti dal festival della canzone napoletana: 'E cummarelle, Peppeniello 'o trumbettiere e 'O core vo' fa sciopero.

(da Ettore De Mura, «Enciclopedia della canzone napoletana», Volume I, pag. 430. Casa Editrice Il Torchio, Napoli. 1968)


CIOFFI - Edizioni Musicali - Napoli
Dopo i successi - nel campo melodico e in quello macchiettistico - del binomio Pisano-Cioffi (Vedi), i due autori lasciarono La Canzonetta per dar vita a una nuova casa editrice. E nel 1941 - col patrocinio della Leonardi di Milano - «La Canzone», di Pisano-Cioffi, iniziò la sua attività: pubblicazione di un fascicolo, allestimento di un grosso spettacolo e prima affermazione con Tre rose. A distanza di un anno «La Canzone» da Napoli si trasferì a Milano.
Nel 1944, Pisano ritornò a La Canzonetta. Cioffi, invece, pubblicò un fascicolo tutto suo: «Piedigrotta Cioffi». Ne venne fuori un successo popolarissimo che ancora si ricorda Dove stà Zazà (versi di Cutolo).
Nel 1945 ebbero inizio le «Edizioni Musicali Cioffi» con un fascicolo in cui si leggeva «Piedigrotta Pisano-Cioffi».
Dopo sette anni, i due nomi si riducono a uno: soltanto quello di Cioffi (dal 1953 al 1959).
Tra i più assidui collaboratori della Casa, oltre Pisano: E. Fusco, N. De Lutio, E. Bonagura, Fiorelli, Canetti, Cutolo e Luigi Cioffi. Scuola di canto e sede in via Speranzella; spettacoli piedigrotteschi ogni anno, sotto la direzione del M° Cioffi; sceneggiate tratte dalle canzoni più popolari della casa editrice e successi numerosi: Tutt''e ssere, Bona furtuna, Via Nova, Ll'acqua d''a fonte, Scalinatella, Pusilleco 'nsentimento, 'A rossa, Quatto passe pe' Tuleto, 'A luciana, Sole Giallo.
Dal 1960 le Edizioni musicali Cioffi si pubblicano per orchestrine, cantopiano, fisarmonica.

(da Ettore De Mura, «Enciclopedia della canzone napoletana», Volume I, pagg. 447/448. Casa Editrice Il Torchio, Napoli. 1968)


PRIMOS - Casa Editrice Musicale - Napoli
La sigla è ricavata dall'iniziale delle diverse attività svolte dall'azienda, ch'era di proprietà di G. Spadaro e C. «Produzioni, rappresentanze, Industrie Musicali, Organizzate Scientificamente». Nel negozio di via S. Sebastiano, 72, si vendevano radiogrammofoni, pianoforti, strumenti musicali, ed un'annessa fabbrica produceva grammofoni e strumenti a corda.
Nel 1930 sorse la sezione musicale, con sede e scuola di canto in vico Verde a Monteoliveto e direttore artistico Giuseppe Alfano. Ne facevano parte giovani autori e poeti e musicisti già affermati: Amleto Alfieri, Fiasconaro, Parente, Cutolo, De Gregorio, De Filippis, Mazzucchi, Vento, Spagnolo.
Nel primo anno, audizione piedigrottesca, fascicolo, e due raccolte di canzoni di Armando Gill. Nel 1931 ne divenne proprietario Giuseppe Paoli che lasciò invariata la direzione fino al 1933, anno in cui cessarono le pubblicazioni. Nel 1937 la produzione fu acquistata dal M° Capodanno. Fra i successi: 'A ricetta 'e Napule, Pe' chi se canta e Pur'i''o vulesse fa.

(da Ettore De Mura, «Enciclopedia della canzone napoletana», Volume I, pagg. 477/478. Casa Editrice Il Torchio, Napoli. 1968)


CURCI - Edizioni - Milano
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Fra gli autori di canzoni napoletane, di cui, oltre ai pezzi staccati, furono pubblicati 4 fascicoli di Piedigrotta, dal 1937 al 1940 (animarono un originale concorso radiofonico) troviamo i poeti Bonagura, Cesareo, Cioffi, Cutolo, De Filippis, De Filippo, Della Gatta, De Lutio, De Crescenzo, De Mura, Fiore, Fiorelli, Furnò, Fusco, Galdieri, Letico, Mangione, Manlio, Marotta, Murolo, Nicolardi, Nisa, Parrilli, Pugliese, Sessa, Vento.
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(da Ettore De Mura, «Enciclopedia della canzone napoletana», Volume I, pag. 452. Casa Editrice Il Torchio, Napoli. 1968)


DOVE STA ZAZÀ
R. Cutolo - G. Cioffi. Ed. Cioffi, 1944

Dove sta Zazà? - Uh! Madonna mia!
Come fa Zazà, - senza Isaia?

Primo int.: Aldo Tarantino, Teatro delle Palme

(da Ettore De Mura, «Enciclopedia della canzone napoletana», Volume III, pag. 132. Casa Editrice Il Torchio, Napoli. 1968)


Settimo Festival - 1959
11, 12 e 13 giugno - Teatro Mediterraneo
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ALTRE PARTECIPANTI
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NAPULIONE 'E NAPULE
di R. Cutolo - Fanciulli. Ed. Accordo, Milano - Int.: M. Paris - G. Caroli

(da Ettore De Mura, «Enciclopedia della canzone napoletana», Volume III, pag. 404. Casa Editrice Il Torchio, Napoli. 1968)


Nono Festival - 1961
16, 17 e 18 settembre - Teatro Mediterraneo
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ALTRE PARTECIPANTI
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’O CUNFESSORE
di Cutolo - Di Paola - Taccani,. Ed. Menestrello, Milano - Int.: M. Paris - T. Reno

(da Ettore De Mura, «Enciclopedia della canzone napoletana», Volume III, pag. 413. Casa Editrice Il Torchio, Napoli. 1968)


Sedicesimo Festival - 1968
11, 12 e 13 luglio - Teatro Politeama
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FINALISTE
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MENO 10 MENO 5 MENO 4 MENO 3
di
R. Cutolo - Giarondi. Ed. Ariston, Milano - Int.: Paris-Rondinella (duetto) - L. Lualdi

(da Ettore De Mura, «Enciclopedia della canzone napoletana», Volume III, pag. 428. Casa Editrice Il Torchio, Napoli. 1968)




Vittorio Paliotti

Mi disse Napoli

Ciesseti

Napoli, 1984

pagg. 246 - L. 16.000


L’incipit

A un certo punto, dovette scappar via da Napoli. Erano passati sei anni da quando aveva scritto quei versi e ancora, ogni giorno, decine di persone lo fermavano per strada e gli chiedevano, così, di punto in bianco e con la massima naturalezza, dove realmente stesse Zazà e chi fosse questa Zazà, se proprio una donna o se non, piuttosto, un cagnolino o un canarino. Apparentemente ingenue o scherzose, queste domande non erano poi del tutto gratuite perché «Dove sta Zazà?», versi di Raffaele Cutolo, musica di Giuseppe Cioffi, era diventata l'inno del dopoguerra, il primo vero punto d'incontro fra vincitori e vinti; era stata tradotta, si pensi, in più di dieci lingue...


La controcopertina

Tutto sta a sapere come interrogarla, e in quale direzione volgere le domande. Paliotti ha scelto di interrogare Napoli sugli uomini e ha lasciato parlare i fatti. L'impossibile ouverture di questo libro è Zazà, la canzonetta che negli anni del dopoguerra accomunò, nel nome di Napoli, tutti i popoli d'Europa; ma la musica, a mano a mano che le pagine aumentano, s'irrobustisce: ci rivela subito che a lanciare Raffaele Viviani fu un ferroviere e che a lanciare Eduardo De Filippo fu una casalinga. Ancora qualche pagina e scopriamo che il maggior illustratore dei romanzi di Salgari era napoletano e che a Sandokan, a Yanez e al Corsaro Nero diede volti napoletani...

A Raffaele Cutolo e a «Dove sta Zazà», l’autore dedica il primo capitolo, dal titolo «Zazà ritrovata».

Pietro Gargano, Gianni Cesarini

La canzone napoletana

Rizzoli

Milano, 1984

pagg. 246 - L. 30.000


L’incipit del brano dedicato a «Dove sta Zazà»

Ancora 1944: Dove sta Zazà, celebre contraltare partenopeo di Lilì Marlen. I soldati stranieri la esportano in mezzo mondo, la ricerca di Zazà fu estesa in dieci lingue, Evita Peron la adottò come inno dei descamisados argentini, i tifosi del Bologna la intonarono negli stadi in una versione rimaneggiata, a Zazà furono intitolati un profumo, un liquore, un giornale e un film.

Una fortuna nata da una serie di coincidenze. Raffaele Cutolo, nato il 5 agosto 1910 in vico Masaniello al Mercato, inventò le parole, in italiano, per Elena Gray, vaporosa soubrette di Rascel; ma la Gray abbandonò il teatro per sposare un milionario e Cutolo chiuse il testo in un cassetto finché incontrò Giuseppe Cioffi. Cutolo riaprì allora il cassetto e tradusse metà Zazà in napoletano.

A Raffaele Cutolo e a «Dove sta Zazà», l’autore dedica un ampio brano nel capitolo dal titolo «I suoni della guerra»

Accademia Italiana della Cucina

La cucina degli anni difficili

Accademia Italiana della Cucina

Roma, 2005

pagg. 96


L’incipit

Nell’inverno 1943-1944 venne messa in scena a Roma, con Nino Taranto e Dolores Palumbo, una rivista di varietà dal titolo «Scampoli». Autore delle parole e di alcune musiche, il maestro Raffaele Cutolo, che nel dopoguerra fu tra l’altro l’indimenticabile autore di «Dove sta Zazà». Era l’inverno più terribile per Roma, stretta d’assedio da tutte le parti, travagliata dalla fae. E, in questo scenario, la borsa nera imperava. Riportiamo il testo della scena finale, che era una parodia della «Tosca».

Un capitolo pubblica il testo di uno sketch, disponibile cliccando QUI.

Gianni Borgna

Storia della canzone italiana

Oscar Mondadori

Milano, 1992

pagg. 520


Il brano

Diversamente da Roma, Napoli - anche dopo la guerra - continuò ad essere un centro vitale della canzone. Ha scritto Michele Straniero: «Nella gran confusione che segue la fine delle ostilità, mentre si tirano le somme dell’immenso disastro, gli italiani si mettono a cantare con volenterosa allegria una canzone di tipo infantile, Dove sta Zazà, di Cioffi e Cutolo: c’è dentro la festa di San Gennaro, la banda per la via, aria di fiera paesana e, in certo qual modo, di lliberazione da un incubo attraverso la ripetizione sonora du due sillabe che evocano l’onomatopeico “zum zum” dei piatti d’orchestra; gli scugnizzi, gli sciuscià, i macilenti e malvestiti superstiti della paurosa avventura cantano, ancora un po stordit».

Dove sta Zazà è citata nel IX capitolo «Dalla guerra non nasce una nuova canzone», alle pagine 192-193.

Gianfranco Baldazzi

La canzone italiana del Novecento

Newton&Compton

Roma, 1998

pagg. 336


Il brano

Napoli ci riuscì attraverso almeno quattro piccoli capolavori, che si chiamano Munasterio ’e Santa Chiara di Galdieri e Barberis, composta nel 1945; Tammurriata nera, scritta da Nicolardi e Mario, nel 1944 («È nato nu criaturo niro niro,/e ’a mamma ’o cchiamma Ciro...»; Simmo ’e Napule... Paisà di Fiorelli e Valente, 1944 e Dove sta Zazà di Cutolo e Cioffi, 1944. Canzoni assai diverse. La prima tutta cuore, e senso di qualcosa di irrimediabilmente perduto; sarcastica e amara la seconda; la terza intrisa della filosofia di chi non può accettare che la vita finisca; quasi surreale la quarta, ma di una surrealtà più reale di una fotografia.

Dove sta Zazà è ricordata nel III capitolo «1943-46: l’Italia liberata e l’occasione mancata della canzone italiana», alle pagine 63-64.

Vittorio Paliotti

Napoletani si nasceva

Newton&Compton

Roma, 2004

pagg. 286


L’incipit

A un certo punto, dovette scappar via da Napoli. Erano passati sei anni da quando aveva scritto quei versi e ancora, ogni giorno, decine di persone lo fermavano per strada e gli chiedevano, così, di punto in bianco e con la massima naturalezza, dove realmente stesse Zazà e chi fosse questa Zazà, se proprio una donna o se non, piuttosto, un cagnolino o un canarino. Apparentemente ingenue o scherzose, queste domande non erano poi del tutto gratuite perché «Dove sta Zazà?», versi di Raffaele Cutolo, musica di Giuseppe Cioffi, era diventata l'inno del dopoguerra, il primo vero punto d'incontro fra vincitori e vinti; era stata tradotta, si pensi, in più di dieci lingue...

La canzone è citata nel capitolo intitolato «Zazà aveva un padre» (pagg.70-75: il testo è lo stesso pubblicato nel volume «Mi disse Napoli».

Pietro Gargano

Nuova enciclopedia illustrata

della canzone napoletana. Vol II

Longo editore

Napoli, 2007

pagg. 640 - € 110,00


L’incipit della voce

Cutolo Raffaele

paroliere, autore teatrale

Napoli 25 luglio 1910 ma fu registrato il 5 agosto - Roma 16 aprile 1985


Ovvero Dove sta Zazà, la celeberrima canzone del 1944.

Cutolo ne aveva steso un primo testo in itaiano su misura per Elena Gray, la stella della compagnia di Rascel. Ma la soubrette...

La voce Raffaele Cutolo si trova a pagina 169

Rivista diretta da Goffredo Fofi

Dove sta Zazà

Tullio Pironti editore

Napoli, 1993-1995 (?)


Il brano

Non è forse un caso che «Zazà» nasca proprio oggi, dopo un logorante decennio di corruzione e dopo anni confusi di nuove separatezze, che hanno acuito molte contraddizioni. La sfida che vogliamo accogliere è di diventare un punto di riferimento per una riflessione critica  apiù voci su un confuso presente, fiacco e turbayo. Questo compito è più grande di noi, e lo sappiamo; ma non si può restare a vedere, non si può non reagire, bisogna pur correre dei nuovi rischi.

(Editoriale del numero 1,  Febbraio 1993)

Daniele Valente - Sandro Natalini

Dove sta Zazà

Valentina Edizioni

Milano, 2015

pagg. 32 - € 12,00


La presentazione

Zazà è il tredicesimo di una cucciolata di teneri porcellini rosa. Peccato che mamma scrofa abbia solo dodici tette... Meno male che nlla fattoria ci sono altre mamme generose. E il tredici, che all’inizio della storia è un numero davvero sfortunato, si rivela un imprevedibile portafortuna!

Si tratta di un libro per bambini che usa come titolo quella della canzone omonima

Francesco Forlani

Zazà et tuti l’ati sturiellett

Anthelme

2014


Il brano

... Et alors cum paso circustanziat et la cocarda à lo bavero de la chemise effeffe circava a Zazà ’n do trambuste general, et à quelconque lo dimandava, l’uno diziva que nu l’aviva viste pennient, n’antre can un sapiva manco qui l’éetait sto Zazà, et nu vigil cor casco blanco e cor galiardeto de la ciudad de Turin, paraît de savoir er pure que ce stive indikàn la direziona, l’indicaziona, l’informaziona, quannno, cumm l’est cumm nun l’est, la radiotrasmittent ca ce aviva sur la spalet alarmata diciva que lo tafferuglie ’n miez à lo cortege stava degeneranno assaje. Et c’est comme ça que lo effeffe vidiri mo c’aviva lo vigile courrir ’n miez à les uns et les autres cor galiardeto en lanza pure gadagnari la posiziona...

Il volume racconta della ricerca di Zazà (e della Titina e di Godot)  in un linguaggio che mescola napoletano e torinese, italiano e francese, arcaismi e modernismi